6 gennaio 2007
SE I TERRORISTI POSSONO LAVORARE NELLE ISTITUZIONI, IVAN LIGGI DEVE TORNARE NELLA POLIZIA DI STATO
Comunicato stampa 2/07
del 3 gennaio 2007
alla cortese attenzione
delle testate stampa e organi d’informazione
Oggetto: Franco Maccari - SE I TERRORISTI POSSONO LAVORARE NELLE ISTITUZIONI, IVAN LIGGI DEVE TORNARE NELLA POLIZIA DI STATO
“Se non è più ritenuto scandaloso che ex terroristi collaborino all’interno di organismi istituzionali, è doveroso riammettere nella Polizia di Stato tutti coloro che ne sono stati allontanati per aver sbagliato con l’intento di difendere le istituzioni medesime.” Cosi, ad inizio dell’anno, Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, lancia per il 2007 la proposta di riabilitazione e riammissione in servizio di Operatori di Polizia, a partire da Ivan Liggi.
Susanna Ronconi, ex terrorista delle Brigate Rosse e di Prima Linea, condannata a 12 anni di reclusione per l’omicidio di militanti missini è chiamata a collaborare nella consulta per le tossicodipendenze dal ministro per la solidarietà sociale e, prima, aveva ottenuto consulenze dal ministro Livia Turco.
Sergio D’Elia, ex terrorista di Prima Linea, condannato prima a trent’anni di reclusione, ridotti a 25 in appello e poi a 12 grazie alle leggi sulla dissociazione per l’omicidio dell’agente di polizia Fausto Dionisi, è stato riabilitato nel 2000: eletto alla Camera, è stato nominato alla segreteria di presidenza di Montecitorio.
Vittorio Alvaro Antonimi, già responsabile della colonna romana delle Brigate Rosse, coinvolto nel sequestro Dozier, arrestato nel 1985, è in semilibertà dal 2000. Ha avuto “l'onore” di essere convocato a Montecitorio dalla commissione Giustizia per discutere dei problemi delle carceri.
Barbara Balzerani, la terrorista delle Brigate Rosse coinvolta nel sequestro e nell'omicidio di Aldo Moro, condannata a tre ergastoli, ha ottenuto la libertà condizionata dal tribunale di sorveglianza di Roma ed il suo caso è ora oggetto di discussione.
Ivan Liggi, agente della polizia stradale condannato a nove anni e otto mesi di reclusione per aver provocato la morte di un automobilista che nel 1997, a Rimini, tentò di sfuggire ad un controllo di polizia, graziato in questi giorni dal Capo dello Stato, Giorgio Napolitano.
“Se coloro che in passato hanno combattuto lo Stato possono essere considerati meritevoli di partecipare alla vita delle istituzioni - afferma Maccari - malgrado ne abbiano ammazzato alcuni tra i migliori servitori con azioni vigliacche, senza mai pentirsi realmente e senza mai chiedere “scusa” ai familiari delle vittime, o di tornare in libertà nonostante tre ergastoli, il COISP chiede che IVAN LIGGI, sfortunato Servitore dello Stato, possa essere riammesso nell’organico della Polizia, perché, a differenza dei criminali brigatisti e di Prima linea, è stato condannato al carcere per un omicidio scaturito durante un’operazione di polizia, quella polizia per la quale ha rischiato la vita ogni giorno.” “Di conseguenza - conclude Maccari - chiediamo che siano riviste tutte le posizioni di quei poliziotti destituiti dalla Polizia di Stato a seguito di condanne per reati commessi durante operazioni di servizio.”
Con gentile preghiera di pubblicazione e diffusione
Responsabile Ufficio Stampa: Dott. Tullio Cardona
( 349.6634961 - 328.9878858 - 041.711052 - 041.719160 fax 348.5533330 mail ufficiostampa@coisp.it
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