24 dicembre 2006

Una Donna Musulmana


Sono una donna musulmana. Non ho un volto. Non ho un'identità. All'età di nove anni, età basata sull'anno lunare (dieci giorni più corto di quello "normale") vengo considerata un'adulta. Ed in quanto adulta devo aderire alle leggi islamiche così come sono scritte qui di seguito.
Devo pregare cinque volte al giorno, devo digiunare un mese all'anno e coprirmi da capo a piedi con metri di tessuto nero. A nove anni è concesso che io mi sposi e che io possa essere punita per essermi comportata male. Posso essere incarcerata ed eventualmente giustiziata per i miei crimini, anche politici.
"Gli uomini hanno il controllo sugli affari delle donne perchè Allah ha preferito gli uomini alle donne e ha sollevato le donne dai loro diritti" - Corano 4:34"
"Se un uomo e una donna sono soli in qualsiasi luogo, la terza persona presente è il diavolo" (Maometto).
Mi è proibito nuotare, sciare, andare in bici, ballare, imparare a suonare strumenti musicali, praticare ginnastica ed ogni altro tipo di sport.
Non mi è nemmeno permesso guardare mentre gli uomini praticano sport, nè allo stadio nè in televisione. Non posso partecipare alle Olimpiadi.
Dall'età di sette anni, sono segregata lontano da tutti gli uomini sia all'interno che all'esterno della famiglia.
Mio padre, mio nonno, i miei zii, fratelli e cugini non possono essere presenti a nessuna cerimonia che mi riguarda. Nemmeno alla mia festa di compleanno. Posso studiare solo con insegnanti femmine. Ma visto che da molte generazioni le donne non possono studiare, è praticamente impossibile trovare delle insegnanti femmine. I professori maschi possono insegnarmi solo attraverso un muro. Posso essere curata solo da donne medico e andare da dentiste femmine. Se non ci sono, non posso essere curata o devo essere visitata da un medico maschio attraverso un qualche tipo di separè.
Mi è proibito praticare il controllo delle nascite o abortire, anche se portando avanti la gravidanza o partorendo rischio la vita.
Il mio valore è stabilito dalla Legge Islamica della Retribuzione, secondo cui un uomo vale 100 cammelli oppure 200 vacche; il valore della donna è la metà, quindi 50 cammelli o 100 vacche. La clausola numero 6 sancisce che il risarcimento per l'omicidio (intenzionale o non intenzionale) di una donna è pari alla metà del risarcimento rispetto al caso in cui che la vittima sia un uomo. Questa stessa clausola dice che se il tutore di una donna non è in grado di pagare la differenza tra il valore dell'uomo che l'ha uccisa e il valore della donna morta (quindi 50 cammelli o 100 vacche), l'assassino non dovrà versare alcun risarcimento.
La mia testimonianza in tribunale vale metà di quella di un uomo. Quindi per accusare qualcuno di un reato servono due uomini come testimoni, oppure un uomo e due donne. Non ho il diritto di voto e non posso essere eletta. La mia eredità è la metà di quella dei miei fratelli maschi. Non posso avere la custodia dei miei figli. Anche se il loro padre muore. In caso di divorzio devo consegnare i miei figli al loro padre e/o alla sua famiglia. Non posso viaggiare, lavorare, andare all'università, entrare a far parte di organizzazioni, far visita ad amici e parenti senza l'autorizzazione di mio padre o di mio marito. Devo vivere dove decide mio marito. Non posso studiare materie come ingegneria, agricoltura, archeologia, conservazione dei beni culturali e molte altre materie. Non posso diventare un giudice. Non ho il diritto di scegliere i miei capi di vestiario da usare in pubblico. Questo compito spetta solo all'Ufficio islamico che decide il colore, lo stile e gli accessori per le donne e le bambine sopra i sei anni.Vengo arrestata, picchiata e a volte giustiziata se mi trucco, indosso calze di nylon, colori accesi, soprattutto il rosso.
Non posso scegliere il mio compagno e non posso divorziare se il matrimonio non funziona. Secondo Khomeini "una ragazza è pronta a sposarsi quando il suo primo ciclo mestruale avviene in casa del marito e non del padre". Devo assecondare ogni volere di mio marito. Se mi rifiuto, lui ha il diritto di negarmi il cibo e ogni altra necessità primaria. Sono obbligata ad acconsentire ogni volta che vuole avere rapporti. Secondo Hojatoleslam Imani (leader religioso iraniano), "una donna deve subire ogni violenza e tortura imposta da suo marito perchè è a sua completa disposizione. Senza il consenso del marito non può lasciare la casa, nemmeno per buone azioni (carità ecc...). Altrimenti ogni sua preghiera non verrà accettata da dio e cadranno su di lei maledizioni da cielo e terra".
Mio marito può divorziare senza preoccuparsi di farmelo sapere e secondo la legge islamica deve versarmi il mantenimento solo per cento giorni. Se muore, ricevo 1/8 dei suoi beni. Posso chiedere il divorzio solo se mio marito è impotente, se non abbiamo rapporti almeno una notte ogni quaranta, e se si rifiuta di darmi un aiuto sufficiente per sopravvivere. Mio marito può avere quattro mogli fisse e in certi casi può avere quante mogli "temporanee" desidera.
Il Corano dice "Uomini, le vostre mogli sono come il vostro orto. Andate nel vostro orto ogni volta che volete". Ciò significa che un uomo può sodomizzare la moglie e lei non può ribellarsi. In alcuni paesi mutilano e tagliano le mie parti intime. Secondo le leggi islamiche, una donna dovrebbe essere vista fuori di casa solo tre volte nella sua vita. Quando nasce, quando si sposa e quando muore. Non trovo spiegazioni del perchè dio mi abbia negato ogni cosa e mi abbia messo sotto il controllo degli uomini, sempre che esista un dio. Io non credo che ce ne sia mai stato uno. Nell'Islam, la maggiore età per una donna è di 9 anni, per un uomo di 15. Ciò significa che una bambina di 9 anni e un ragazzo di 15 vengono considerati ad uno stesso livello di maturità. Ma allora, se le donne arrivano alla maturità sei anni prima degli uomini, perchè dio ha messo gli uomini a capo delle donne? C'è qualcosa di sbagliato nel giudizio di questo dio. In alcuni paesi islamici come l'Iran, se vengo arrestata perchè indosso del trucco, le guardie mi obbligano a togliermelo dal viso usando del cotone pieno di pezzi di vetro. Mi sfigura la faccia. E il poliziotto mentre guarda il sangue che esce dalla mia carne, mi dice "la prossima volta ci penserai due volte prima di truccarti".
Se sono una prigioniera politica verrò usata come sgualdrina dalle guardie. Se vengo condannata a morte, non possono eseguire la sentenza finchè sono vergine. Quindi verrò ripetutamente stuprata prima di essere uccisa. I mullah credono che le vergini che muoiono vadano in paradiso ma le donne che hanno idee politiche sono creature indegne di dio e non meritano il paradiso, quindi le stuprano così poi i mullah possono ucciderle e sono sicuri che andranno all'inferno. Nei paesi musulmani, se una bambina di 6 o 7 anni viene violentata da un uomo adulto, sarà lei ad essere punita . La colpa è sua perchè lei lo ha provocato. I suoi genitori poi la uccideranno perchè ha disonorato la famiglia.Si dice che Maometto si arrabbiò molto quando un giorno notò che le sue mogli flirtavano con alcuni uomini venuti per fargli visita, così ordinò alle donne di rimanere dietro una tenda quando parlavano con gli uomini. L'idea dello hijab, la copertura della donna, è diventata una legge islamica da quel giorno.
Nel 1991, il procuratore generale dell'Iran ha dichiarato che "chiunque rifiuti il principio dello hijab è un apostata, e la punizione per questo reato sotto la legge islamica è la morte".Rage against the Veil" ("Rabbia contro il Velo") è un libro scritto da Parvin Darabi.

Nessun commento: