7 dicembre 2006
LITVINENKO : ULTIMO ATTO
Cerchiamo di ricostruire una breve,ma interessante cronistoria dell'ex colonnello russo con altri interessanti episodi di rilievo per Voi che mi seguite su questo blog.
Negli ultimi anni Litvinenko era sorvegliato dai servizi segreti di mezzo mondo, ed era stato ascoltato anche dalla commissione Mitrokhin, presieduta dal senatore Paolo Guzzanti, che nella scorsa legislatura indagò sull'infiltrazione delle spie sovietiche nel nostro Paese, fornendo informazioni tra il terrorismo rosso e Mosca. Scaramella è l'ultimo a vederlo, era proprio l'uomo che l'aveva proposto come fonte per l'audizione in commissione. E che ora, da possibile vittima dell'avvelenamento, diventa verosimilmente sospettato, benché la stessa vittima si sia detta convinta della sua innocenza.
Intanto, Boris Stomakhin, direttore del mensile moscovita indipendente Radikalnaya Politika (Politica radicale), è stato condannato a 5 anni di carcere per i suoi articoli, in cui sono stati ravvisati i reati di istigazione all'odio religioso e istigazione alla violenza in Cecenia. Incriminato nel 2003 era stato catturato in circostanze drammatiche e misteriose nello scorso marzo,dal Cremlino per ora non filtrano commenti ufficiali. Ci si limita a definire "senza senso" le parole di Litvinenko, che non sarebbe neanche in grado di parlare, secondo il governo. Mentre l’FSB rigetta le accuse, un silenzio dorato e omertoso proteggendo il presidente Putin, affaccendato a stringere mani e accordi energetici in Vietnam, accompagnato dall'amicone e avversario Bush. Ufficialmente le indagini spetterebbero a Scotland Yard, ma il caso è ormai da giorni in mano all'MI6, il servizio segreto di Sua Maestà, eludendo l'iter delle investigazioni “ufficiali”. E a svolgere la campagna di informazione sull'episodio in Russia è soprattutto Radio Echo Moskwy, stazione radiofonica russa di proprietà di Gazprom, il colosso del gas al vertice del quale è stato appena nominato un ex funzionario del Kgb, Valery Golubev. E che per conto di Putin fa affari in mezzo mondo e stringe patti di ferro per il rilancio in grande stile dell'economia russa. A qualunque costo, si sussurra da Mosca. Nel luglio del 2005 uscì un articolo del quotidiano polacco Rzeczpospolita, poi ripreso dal quotidiano pakistano The Dawn e da altri organi di informazione. Rzeczpospolita riferiva che il servizio di sicurezza federale russo (FSB) aveva avuto rapporti diretti col numero due di Al Qaeda Ayman al-Zawahiri.
Prima di diventare membro di Al Qaeda, Zawahiri è stato implicato nelle stragi del 1998 a Dar-es-Salaam, in Tanzania e in Kenia.
Doha Time e France Presse furono più espliciti: "Al-Zawahiri è stato addestrato dal FSB ex Kgb in Dagestan nel 1998, poi trasferito in Afghanistan, è diventato il numero due di Bin Laden. Io lavoravo in quel gruppo del FSB e confermo che i collegamenti non si limitarono ad Al-Zawahiri", così ha dichiarato Alexander Litvinenko, ex agente fuggito dalla Russia nel 2000".
Altre utili informazioni sui viaggi di Zawahiri in Russia e Cina sono disponibili sul sito di geopolitica FSO (http://www.financialsense.com/stormwatch/geo/pastanalysis/2002/0716.htm), dove si cita anche il testo di Bodansky: "Bin Laden, l'uomo che ha dichiarato guerra all'America". Dopo essere giunto in Occidente, Litvinenko pubblicò un libro molto importante (insieme a un altro di Vladimir Bukovskij, Gli archivi segreti di Mosca, Spirali, 1999). Il testo fu scritto in collaborazione con Yuri Felshtinsky e pubblicato in russo e inglese. Il titolo era significativo: "Blowing up Russia".
Blowing up Russia fu un pugno nello stomaco di una nazione che interveniva pesantemente in Cecenia, e in qualche modo fu anche un favore al gruppo di lobbisti oppositori di Putin situato a Londra. Il governo di Putin veniva descritto come restauratore del vecchio sistema di potere (non dell'apparato ideologico di partito, ma quello pragmatico di potere) mentre la stagione allegra di Eltsin, corrotta ma libera, finiva alle spalle di uno Stato che ritrovava compattezza in una forma di nuovo autoritarismo e sciovinismo.
N.B.: Al Qaeda in Cecenia non ha inviato uomini né fatto attentati, pur essendo un caso di "aggressione all'islam" anche peggiore di quello iracheno o pakistano.
In madrepatria Litvinenko fu accusato alla corte militare di Narofominsk di abuso di ufficio, detenzione e furto di esplosivi e armi. Ma in quel momento l'ufficiale era già fuggito in Gran Bretagna con la famiglia, dove ottenne asilo politico.
In precedenza aveva rivelato con coraggio di essere stato incaricato di provvedere alla eliminazione del plutocrate Boris Berezovsky. In quel momento il tycoon aveva ancora una grande influenza nel Cremlino, anche se nel 1994 la sua auto era stata fatta saltare in aria. Dopo la scandalosa conferenza stampa di Litvinenko, nel 1998, ci fu una inchiesta federale sulle cause dell'attentato contro Berezovsky, che non portò a nulla di concreto. Litvinenko restò in carcere per otto mesi nella prigione di massima sicurezza Lefortovo, dopo di che uscì per inconsistenza dei capi di accusa nei suoi confronti. Ma a quel punto partì una seconda inchiesta per possesso di esplosivi, il che lo spinse alla fuga in Occidente.
Litvinenko arrivò a Londra nel 2000, dopo essere stato sconsigliato dal recarsi in Italia dal suo amico generale Trofimov.
Dopo aver partecipato alla conferenza di presentazione del documentario di Berezovsky ''Attack on Russia'' che descriveva il coinvolgimento del FSB negli attentati di Mosca del 1999, venne invitato a deporre in Russia. Rifiutò, due funzionari del consolato russo bussarono al suo appartamento di Londra, ma lui non li fece entrare. "Ho solo rifiutato di uccidere un uomo", dichiarò alla Gazeta di Mosca.
Intanto in Russia si aprì il secondo processo a suo carico, svolto in contumacia. Testimoni improbabili dichiararono che Litvinenko usò "metodi inammissibili" nel corso di un suo incarico a Kostroma.
Nel 2003 l'ex ufficiale informò Scotland Yard riguardo a un piano per uccidere Putin. Si parlò poi della struttura segreta del FSB, che aveva l'incarico di eliminare le persone sgradite.
L'Indipendent del primo dicembre riferisce che Litvinenko ha detto di essere stato avvelenato in relazione al caso di Anna Politkovskaya, in quanto conosceva i nomi degli esecutori del delitto. Ma l'ex agente Kgb in un'intervista rilasciata al 'Sunday Times' poco prima di morire aveva detto che sapeva di essere un "caso attivo" per i Servizi russi e aveva indicato l'uomo che su incarico di Mosca lo teneva sotto controllo a Londra: Anatoljy Viktor Kirov.che ha prestato servizio fino all'anno scorso presso l'ambasciata russa a Londra, accreditato come diplomatico. Kirov avrebbe lasciato l'attività di funzionario presso la rappresenza diplomatica nell'ottobre 2005, ed avrebbe quindi, successivamente, fatto ritorno a Londra. Malgrado il suo presunto rientro in Russia, Litvinenko non aveva dubbi: ''Kirov mi seguiva'' Queste rivelazioni rafforzerebbero la tesi che Litvinenko sia stato avvelanto da un “qualcuno”che avrebbe legami con l'intelligence russa.
Intanto da Londra, Mario Scaramella dichiara, “Ho dato a Litvinenko dei documenti relativi al gruppo di agenti responsabili dell'assassinio della giornalista Politkovskaya". Da tener ben presente che a differenza di Roma, a Londra non si indaga su Scaramella, ma su un caso di assassinio.
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