21 novembre 2006

Ex spia in fin di vita , indagava sull'omicidio Politkovskaya, solo oggi la notizia.



Mosca, 19 novembre 2006
Alexander Valterovich Litvinenko oggi è in fin di vita dopo essere stato avvelenato con il tallio.
Litvinenko è un ex-colonnello dei servizi segreti russi, 43 anni, dall'88 al '91 nel controspionaggio del Kgb, quindi, nel '97, al Dipartimento Analisi del Crimine organizzato; arrestato nel '99, assolto, quindi nuovamente arrestato e rilasciato con l'impegno a abbandonare Mosca. Rifugiatosi a Londra nel 2001, stava indagando sulla morte della giornalista Anna Politkovskaya, pupillo del vicecapo del Kgb Vladimir Trofimov assassinato nei mesi scorsi, Litvinenko era una fonte privilegiata di Anna.

"E' stato quel bandito di Putin", ha detto l'oligarca in disgrazia Boris Berezovski, che ha fatto visita all'amico Litvinenko venerdì. L'ha trovato "invecchiato di dieci anni" e ha puntato il dito accusatore contro il presidente Vladimir Putin: "E' difficile credere che un leader del G8 che si atteggia a democratico possa ordinare qualcosa di simile. Ma la gente deve capire che si tratta di un bandito".

Estremamente critico nei confronti del regime capeggiato da Putin, tanto da rinfacciargli di aver cinicamente orchestrato nel 1999 una serie di sanguinosi attentati terroristici a Mosca per poter scatenare di nuovo la guerra in Cecenia, Litvinenko si è sentito male due ore dopo aver pranzato con un "contatto" italiano, chiamato Mario, al ristorante giapponese 'Itsu' nella zona di Piccadilly. Un misterioso contatto che sosteneva di volergli consegnare dei documenti importanti per l'inchiesta sulla morte della giornalista russa, di cui l'ex spia era un amico personale.

"Il documento era un e-mail, e niente di ufficiale", ha detto Litvinenko, che però sottolinea di non poter accusare l'uomo di averlo avvelenato. Ma l'ex-spia russa, non ha dubbi che l'Fsb (l’erede del Kgb), ha cercato di farlo fuori: "Probabilmente - ha detto ad un giornalista del domenicale 'Sunday Times' che è riuscito a parlargli in ospedale dove è piantonato dalla polizia - pensavano che morissi entro tre giorni per infarto".

Da sei anni fuggiasco in Occidente dopo aver lavorato a lungo ai vertici dell'Fsb, da un mese cittadino britannico, Litvinenko si era messo ad indagare sull'omicidio di Anna Politkovskaia, la coraggiosa giornalista indipendente, sua amica, uccisa il mese scorso a Mosca. L'avvelenamento risale al 1 novembre ma soltanto 20 giorni dopo la notizia è esplosa con enorme risalto sui mass-media del Regno Unito.

Scotland Yard si è da parte sua limitata a dichiarare che "agenti della direzione del crimine stanno indagando su un avvelenamento sospetto, non ci sono stati arresti, l'inchiesta continua; Litvinenko, l'ex-007, ha ricevuto a ottobre un e-mail da una persona conosciuta in Italia, un certo Mario, che si era detto in possesso di "informazioni importanti" sull'omicidio della Politkovskaia e gli ha proposto un incontro a Londra.

"Con Mario - ha raccontato l'ex-spia russa al giornale britannico - siamo andati in un ristorante giapponese vicino a Piccadilly. Io ho ordinato il lunch ma lui non ha mangiato niente. Sembrava molto nervoso. Mi ha consegnato un documento di quattro pagine. Voleva che lo leggessi subito. Conteneva una lista di nomi, tra cui alcuni funzionari dell'Fsb, che sarebbero stati coinvolti con l'omicidio della giornalista. Il documento era una e-mail, non un documento ufficiale. Non ho capito perché sia venuto a Londra per darmelo quando avrebbe potuto mandarmelo con una e-mail".

Il Mario in questione si chiama Scaramella di cognome, secondo il giornale 'Mail on Sunday', che lo presenta come "un accademico dell'università di Napoli e consulente della commissione Mitrokhin istituita dal parlamento italiano per indagare sulle attività del Kgb in Italia durante la Guerra fredda". Proprio Scaramella avrebbe fatto sì che la commissione Mitrokhin interrogasse Litvinenko, fuggito dalla Russia di Putin dopo essere stata emessa l’accusa per alto tradimento. Scotland Yard indaga….anche se il fascicolo da giorni è sulle scrivanie dell’MI6, il servizio segreto inglese.

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